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Piattaforma,
Carissima Miriam.
Sono appena arrivato e come vedi trovo subito il tempo
per scriverti. Dovresti vedere che meraviglia, sono nel
pieno di uno spettacolare ed incredibile tramonto a pelo
d'acqua; come vorrei che foste qui anche voi per
gustarcelo insieme. Pensa che dopo il decollo a Dallas e
dopo una mezz'oretta di volo, siamo atterrati su una
portaerei. Mai visto niente di simile.
Ti assicuro che da vicino è una cosa incredibile.
Dalla portaerei siamo arrivati qui grazie ad un
elicottero a turbina. Mi hanno presentato un po' di
persone e mi hanno fatto vedere l'abitazione nella quale
dimorerò per questi lunghissimi sei mesi lontani da te.
La piattaforma è vastissima e sotto certi aspetti
spaventosa. Saremo a circa cento metri dal livello
dell'acqua. La prima cosa che ho chiesto al capitano è
stata: "Non è mai caduto giù nessuno?"
Lui mi ha sorriso scuotendo il capo rispondendomi che fa
impressione soltanto all'inizio, poi ci si abitua e che
comunque no, nessuno è mai caduto in mare da questa
piattaforma.
Non ti nascondo che mi sento già solo. Il silenzio è
incredibile. Adesso, mentre ti sto scrivendo, tutte le
attività meccaniche sono sospese per un controllo
particolare.
Sono eccitato per questo nuovo incarico e nello stesso
tempo un po' spaventato. Anche se ne abbiamo parlato fin
troppo a lungo, sei mesi sono sempre sei mesi.
- Cerca di stare bene e di non preoccuparti per me, io
cercherò di scriverti spesso.
L'elicottero fa un volo giornaliero alla piattaforma e
sulla nave hanno un telefax in contatto con la sede di N.Y;
ho dato istruzioni in ufficio di comunicarti
telefonicamente l'arrivo di corrispondenza per te. Tu
potrai fare altrettanto; avrai solo la scocciatura di
recarti in centro per "spedirmi" le tue
lettere; d'altra parte non sono qui a divertirmi nemmeno
io e lo sai.
Sarà dura tirare su quella bestia.
Abbracciami i bambini. Ti bacio.
Tuo Norm
CONTINUA...
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